Mario Bronzino e la sua riflessione critica
sulla mostra fotografica
“Luna Spendida” di Camilla Miliani

Dopo aver letto attentamente la riflessione critica di Mario Bronzino per Balloon Project sulla mostra “Luna Splendida” di Camilla Miliani e le risposte e riflessioni che ne sono seguite, riteniamo sia giunto il momento di condividere la nostra risposta. Desideriamo farlo con rispetto e nell’interesse di una discussione aperta su temi così importanti.

Leggi l’articolo di Mario Bronzino su Balloon Project

“La storia della fotografia può essere letta come la storia della lotta tra due differenti imperativi: quello di abbellire, che proviene dalle Belle Arti, e quello di dire la verità, misurabile non solo in base a una nozione di verità che prescinde da qualsiasi valore, derivata dalle scienze, ma secondo un ideale moralistico tratto dai modelli letterari ottocenteschi”.

Le parole di Susan Sontag, illustre teorica americana, calzano a pennello per discutere del progetto fotografico di Camilla Miliani in mostra fino al 5 novembre presso 2LAB di cui il nostro caro Mario Bronzino ne ha scritto una recensione su Balloon Project. Ringraziamo Mario per la sua attenta riflessione e apprezziamo l’opportunità di riflettere sulle interpretazioni del nostro lavoro anche se dissentiamo da alcuni passaggi dell’articolo. ‘Luna Splendida’ è stata concepita come un’esplorazione sensibile e documentaria di una realtà oscura e poco conosciuta. L’intento della fotografa ma, in fondo anche il nostro, era quello di portare alla luce il fenomeno del ‘bride kidnapping’ in Kirghizistan e dare voce a vittime come Aisuluu.

Riconosciamo che la fotografia documentaria sia un mezzo potente per affrontare questioni complesse e delicate, e abbiamo cercato di farlo con rispetto e sensibilità ma comprendiamo che la critica sottolinei la necessità di una narrazione più approfondita e dettagliata. Solo che a volte le circostanze non lo permettono soprattutto quando si racconta una storia già vissuta e quando dall’altra parte dell’obiettivo c’è tanta sofferenza nel ricordare il passato. Noi di 2LAB abbiamo apprezzato molto la sensibilità e il rispetto con cui Camilla Miliani ha affrontato questo progetto. La sua decisione di non fotografare direttamente la protagonista, ma piuttosto di utilizzare immagini d’archivio fornite dalla stessa Aisuluu, dimostra la profonda considerazione per la dignità e la privacy delle persone coinvolte. Questa scelta è stata fatta in modo consapevole per garantire che il soggetto fosse trattato con rispetto e che il processo di documentazione fosse realizzato in maniera etica.

Un altro aspetto straordinario del lavoro di Camilla Miliani in ‘Luna Splendida’ è stata la sua capacità di catturare la profonda trasformazione nell’espressione di Aisuluu, passando dai sorrisi prima del matrimonio alla perdita di gioia dopo. Queste espressioni diventano una chiave per raccontare la storia della “vittima” e le sfide che ha affrontato. Il potere della fotografia documentaria sta proprio nel rivelare queste profonde esperienze umane e trasformazioni che possono sfuggire all’occhio non allenato. La capacità di Camilla di far emergere queste emozioni e raccontare la storia di Aisuluu è un esempio straordinario di come l’arte possa comunicare non solo visivamente, ma anche emotivamente e narrativamente.

Il nostro obiettivo con ‘Luna Splendida’ era di generare consapevolezza su una tradizione dannosa e illegale che continua a minacciare i diritti umani nel Kirghizistan, certo non era e non è quello di farne business. Ci impegniamo a esplorare ulteriormente la potenza della fotografia documentaria per dare voce a storie importanti e spingere a un dialogo più ampio attraverso uno sguardo più contemporaneo.

Noi di 2LAB abbracciamo la fotografia in tutte le sue sfumature. La contestualizziamo e la liberiamo dall’ordinario, svelando schemi predefiniti e infrangendo tradizioni. Il nostro impegno è insegnare a vedere, spingere il pubblico a mettere in discussione ciò che credevano acquisito. In 2LAB, sfidiamo a pensare oltre, provocando, sorprendendo ed entusiasmando sia noi stessi che gli altri. Siamo indipendenti e con uno sguardo limpido sul futuro. Non ci consideriamo un museo né una galleria, siamo uno spazio espositivo che non si lascia ingabbiare dalle convenzioni. Affrontiamo ogni giorno le sfide e le contraddizioni della fotografia contemporanea. E proprio per questa ragione, continuiamo ad espandere i nostri orizzonti, a infrangere confini.

2LAB

Carmelo e Mattia

 

 

 

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